Vitamina D: dove si trova e quanta assumerne al giorno

La vitamina D è indispensabile per molte funzioni biologiche del nostro organismo, come ad esempio il metabolismo del calcio e del fosfato e per l’omeostasi. Questo gruppo di secosteroidi liposolubili favoriscono infatti la crescita dello scheletro, nonché il rimodellamento osseo, e ne prevengono la degenerazione con l’avanzare dell’età.

Ma dove si trova la vitamina D, e soprattutto, quanta bisogna assumerne al giorno senza eccedere? Cerchiamo di dare una risposta valutando anche importanti fonti naturali quali alimenti e integratori.

Dove si trova la vitamina D? Fonti naturali e alimentazione

In natura sono pochi gli alimenti contenenti la vitamina D, per questo motivo viene spesso aggiunta in fortificazione a molti cibi in alcune aree del mondo. Tuttavia le fonti naturali di vitamina D2 si trovano nei funghi, mentre la vitamina D3 la troviamo negli animali. In generale quindi gli alimenti più ricchi di vitamina D sono: 

  • Fegato
  • Pesce (aringhe, salmone, tonno, maccarello e sardine)
  • Olio di pesce
  • Tuorlo d’uovo
  • Funghi

Non dobbiamo però dimenticare, come accennavamo poco fa, che esistono anche numerosi cibi arricchiti di vitamina D, per esempio alcuni succhi di frutta, il latte, le barrette energetiche e anche diversi prodotti da forno e cereali per la colazione. 

Quanta vitamina D al giorno? Fabbisogno e livelli di tossicità

Soprattutto nella popolazione anziana di tutto il mondo, la vitamina D bassa è diventato un problema piuttosto comune. Questo poiché si va ad associare una scarsa esposizione ai raggi solari, fonti naturali di vitamina D, ad una dieta povera della suddetta vitamina. Di conseguenza a risentirne maggiormente è il tessuto osseo, la cui rarefazione può provocare nel tempo patologie quali l’osteomalacia negli adulti e il rachitismo nei bambini.

Tuttavia per la maggior parte della popolazione è sufficiente sapere quanta vitamina D al giorno serve a soddisfare il fabbisogno del proprio organismo senza però superare i livelli di tossicità. A tal proposito vogliamo sottolineare che la maggior parte della vitamina D3 viene sintetizzata nella pelle a livello endogeno, e questo processo dipende direttamente dall’esposizione ai raggi solari, soprattutto gli UVB. 

Per quanto riguarda i dosaggi, invece, bisogna sapere che le attuali raccomandazioni dietetiche partono dal presupposto che la vitamina D dovrebbe provenire totalmente dall’alimentazione, quindi escludendo ogni qualsivoglia sorgente differente. Detto ciò, a seconda dei Paesi, vengono riportati dosaggi minimi giornalieri di vitamina D piuttosto diversi l’uno dall’altro.

Ma quando il problema non è l’assunzione ma l’eccesso di vitamina D?

Vitamina D: integratori e ipervitaminosi

In questo caso si parla di ipervitaminosi, fattore che può essere anche dannoso per la salute. Naturalmente il problema dipende dalla quantità di vitamina D in eccesso. Ciò che vogliamo però precisare è che a causare questo esubero è principalmente l’assunzione di determinati farmaci. Per quanto riguarda la dieta, di contro, questa condizione è sporadica e avviene esclusivamente quando vengono inseriti alimenti fortificati e integratori senza alcun bisogno.

Va da sé che prima di scegliere qualsiasi integratore alimentare di vitamina D si debba sempre consultare il proprio medico curante in modo da valutare attentamente la necessità o meno dell’integrazione.

I nostri farmacisti consigliano

Per sopperire ad una carenza di vitamina D i nostri farmacisti consigliano un integratore vitamina D come:

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