Carenza di vitamina D? Cause e rimedi per fronteggiarne i sintomi

Carenza di vitamina D: cause, sintomi e rimedi

L’assenza di un adeguato livello di vitamina D nell’organismo può portare ad una carenza di vitamina D, un gruppo di pro-ormoni indispensabili per mantenere in buona salute ossa e apparato cardiovascolare. Ma quali sono le cause di questa particolare condizione medica e quando sarebbe meglio correre ai ripari affidandosi a cure specifiche?

Bene, oggi parleremo proprio di questo.

Carenza vitamina D: che cos’è e cosa comporta

Prima di iniziare, suggeriamo un breve approfondimento su “che cos’è e a cosa serve la vitamina D”, in modo da ottenere un quadro più completo dell’argomento.

Ora, una carenza vitamina D (chiamata anche ipovitaminosi D) si presenta quando l’organismo non contiene questo tipo di vitamina nelle quantità sufficienti previste. Secondo alcuni studi, è un problema che interesserebbe circa un miliardo di persone in tutto il mondo. Molto diffuso, quindi.

Ma cosa comporta la carenza di vitamina D?

Dal momento che può compromettere la mineralizzazione ossea, possono insorgere malattie quali rachitismo (nei bambini) e osteoporosi (negli adulti). Inoltre può incrementare i rischi cardiovascolari e acuire malattie quali diabete, sindrome metabolica, dislipidemie e ipertensione.

Vediamo adesso quali sono i sintomi più diffusi e le principali cause.

Carenza vitamina D: sintomi

Purtroppo la maggior parte dei sintomi si manifestano soltanto quando il livello di concentrazione è ormai piuttosto basso. Una bella seccatura. In ogni caso, è importantissimo saperli riconoscere in tempo e procedere con le cure più adatte.

Ecco i sintomi da carenza di vitamina D più comuni nei pazienti:

- Dolore alle ossa e fragilità ossea

- Senso di debolezza muscolare

- Senso di stanchezza generale

- Difficoltà a costruire un pensiero chiaro

Ci teniamo a sottolineare che la sintomatologia di cui sopra può essere associata a numerose altre patologie e condizioni mediche. Va da sé che non si può prescindere da un’attenta diagnosi specialistica, o perlomeno da un confronto preliminare con il proprio medico curante.

Carenza vitamina D: cause

A causare la carenza di vitamina D intervengono diversi fattori.

Innanzitutto un’insufficienza nell’apporto di questa vitamina attraverso l’alimentazione. Poi una scarsa esposizione ai raggi solari e un utilizzo smodato delle creme solari. Ma anche altri fattori come l’aumento del fabbisogno di vitamina D e l’alterazione dell’assorbimento intestinale.

Infine, ulteriori cause scatenanti possono essere associate alla presenza di condizioni mediche che alterano la conversione della vitamina D (biologicamente inattiva) nella sua versione biologicamente attiva. Questo è il caso di patologie epatiche o renali.

Anche alcune terapie farmacologiche possono condizionare il corretto metabolismo di questo gruppo di pro-ormoni. Ad esempio gli anticonvulsivanti, antifungini, antivirali etc.

Carenza di vitamina D: rimedi

Quando viene diagnosticata una carenza, tendenzialmente entrano in campo due giocatori. Una terapia causale, ovvero volta a intercettare e bloccare le cause scatenanti, e una terapia in grado di rispristinare la vitamina in questione.

Mentre la prima viene programmata a seconda del quadro clinico del paziente, la seconda prevede invece l’introduzione di alimenti ricchi di vitamina D nella dieta quotidiana e, dove previsto, l’assunzione di un integratore vitamina D specifico. L’integrazione è particolarmente raccomandata, previo consiglio medico, alle donne durante il periodo di gravidanza e allattamento, così come ai loro bebè. Saltuariamente possono essere indicati anche a ragazzi e bambini.

Capita spesso che questi supplementi vengano consigliati anche alle persone anziane per rafforzarne le ossa ed evitare così il rischio di fratture. In generale sono utili a prevenire il fabbisogno di vitamina D affinché non si verifichino pericolose condizioni quali l’osteoporosi e l’osteomalacia.